
Tuo figlio (o tua figlia) frequenta la scuola superiore e sta incontrando moltissime difficoltà durante l’anno scolastico. I voti del primo trimestre non sono eccellenti, il registro elettronico è puntato di cerchi rossi, troppi. Si vuole arrendere davanti all’evidenza. Ti ha comunicato che studiare non fa per lui (o per lei). Ti ha detto che vuole ritirarsi da scuola. Non vuole più saperne.
Lo scenario che si apre è grigio, con scarse opportunità di entrare in un contesto lavorativo qualificato e soddisfacente.
Tutti i genitori, infatti, sanno che per un giovane le possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro senza avere il diploma si riducono drasticamente, la licenza media spesso non è sufficiente e, se lo studente in questione è minorenne, nessuna azienda lo assumerà.
Ma come convincere un figlio ad affrontare le fatiche di una strada che non fa per lui?
Vediamo insieme come risolvere al meglio una simile situazione e studiare una strategia di recupero dell’anno scolastico.
Cosa fare se tuo figlio vuole lasciare la scuola?
Il punto di partenza è capire perché il nostro o la nostra studente ha gettato la spugna. Quali sono le cause del suo essere estremamente demotivato/a. Bisogna andare a fondo, capire come è giunto/a a una simile decisione.
Le ragioni possono essere diverse:
- ha accumulato troppe insufficienze e teme di non riuscire a recuperarle con le tecniche di apprendimento che possiede;
non si trova bene nel contesto scolastico in cui è inserito (ad esempio, avverte come irraggiungibili gli obiettivi formativi richiesti o non si sente capito dagli insegnanti e dai compagni); - ha scoperto di non provare interesse per le nuove materie (quelle che alle scuole medie non aveva affrontato e per le quali aveva scelto la scuola superiore);
- il gap tra la scuola media di provenienza e quella superiore è profondo e non riesce a elaborare il giusto metodo di studio per affrontarlo.
Secondo te, quale di queste motivazioni inquadra la situazione di tuo figlio (o tua figlia)?
Te lo chiedo perché, a partire dalla risposta che darai, si può tracciare un nuovo percorso, più soddisfacente e, soprattutto, che gli consenta di costruire un percorso di riuscita scolastica.
Andiamo con ordine.
Quali sono le motivazioni per cambiare scuola?
Le numerose insufficienze e il fatto che lo studente non voglia più proseguire l’indirizzo che ha intrapreso, possono essere il sintomo di una scelta sbagliata: i tentativi che si fanno per recuperare non portano praticamente a nulla, perché, alla base, non c’è nessuna chiara propensione o interesse per una materia o per l’altra.
In questo caso, cambiare scuola può essere vincente.
Come cambiare scuola senza perdere l’anno?
La legge consente di cambiare scuola entro il 15 marzo dell’anno scolastico in corso, ritirandosi dall’istituto attuale senza perdere l’anno ed essere bocciati automaticamente.
Se il ritiro viene fatto nei tempi, lo/a studente ha due possibilità:
- chiedere il trasferimento in un’altra scuola, sperando di essere accolto/a. Si tratta di un’impresa non facile alla fine del primo quadrimestre, ma non impossibile; scegliere di ritirarsi e di sostenere a giugno un esame di idoneità da privatista. Questo esame può essere sostenuto presso una scuola statale o paritaria.
- Dopo il ritiro, lo/a studente può scegliere di prepararsi da solo/a, con dei tutor. Oppure può appoggiarsi a una piattaforma online di e-learning dove sono caricate tutte le lezioni e i materiali di studio, accompagnandolo/a, se necessario, fino al conseguimento del diploma online.
In questo caso, i genitori sono direttamente responsabili dell’educazione del figlio o della figlia. Devono dichiararlo alla scuola per poterlo/a ritirare del corso di studi che stava frequentando e intraprendere un percorso di educazione parentale.
Come si svolge l’educazione parentale?
L’educazione o scuola parentale – homeschooling – rappresenta una concreta alternativa alla frequenza delle lezioni e della scuola in sé da parte dello/a studente demotivato/a. La strada dell’istruzione parentale è consigliabile quando non si vuole fare un trasferimento di fretta, senza che siano chiare le attitudini reali dello/a studente. In queste situazioni, difatti, è molto alta la possibilità di prendere un altro granchio.
La nuova scuola non va scelta in modo avventato per evitare di sbagliare ancora.
Molti studenti che soffrono di fobia scolare o scolastica, ad esempio, trovano un grande aiuto attraverso questo tipo di formazione in un contesto protetto, poiché non devono più affrontare lo stress quotidiano e la pressione costante di verifiche e interrogazioni. Parlo di quegli studenti che hanno tradotto in un sintomo la loro ansia, con dolori allo stomaco, emicranie, vomito, attacchi di panico e così via.
Dopo aver svolto l’esame di idoneità, se superato positivamente, lo/a studente può iscriversi in una nuova scuola, svolgendo, eventualmente, gli esami di integrazione per studiare le materie nuove che non erano previste nel precedente piano di studi e iniziare le attività formative nella nuova classe.
Se questo metodo non ti convince, puoi pensare un’alternativa. Aiutare tuo figlio (o tua figlia) a ricucire i rapporti con gli insegnanti e, soprattutto con se stesso/a: in questo caso può essere molto utile la figura di un tutor di uno school coach.
Scegli un programma di orientamento e recupero scolastico
In qualità di coach e insegnante offro proprio questo servizio. Aiuto i ragazzi nel loro percorso di recupero scolastico e nella fase di orientamento in maniera personalizzata.
La figura del tutor o school coach è dal mio punto di vista molto utile per mediare tra le tre parti in causa: scuola, studente, e famiglia. Inoltre è fondamentale per concordare un piano didattico di rientro che consenta allo/a studente di recuperare.
Questa strada è molto efficace quando si vuole rinforzare la motivazione dello/a studente a proseguire quella stessa scuola e ritrovare la voglia di studiare ripercorrendo i motivi per i quali l’ha scelta, aiutandolo/a, a cambiare passo.
Il risveglio della motivazione e dell’entusiasmo sono infatti parte integrante del mio metodo A.M.O.R.E. attraverso il quale io e lo/la studente lavoriamo insieme su:
- metodo di studio;
- organizzazione dei compiti;
- le modalità sbagliate con le quali si è approcciato/a finora alla scuola.
So che è un percorso difficile, ma sono qui per questo. Non bisogna mai mollare quando l’istruzione dei propri figli è in ballo. Chiediti sempre quale futuro avrebbero se lasciassero gli studi, come passerebbero le giornate senza avere niente da fare e, soprattutto, dal punto di vista psicologico, cosa comporterebbe per la loro autostima la consacrazione di un fallimento e la certezza di non avere una via d’uscita.
Perché è importante avere il diploma?
Il diploma di maturità non è un pezzo di carta, ma una fiche di grande valore con la quale tuo figlio o tua figlia potrà giocare la sua partita più importante: quella della vita. E lo potrà fare alla pari dei suoi avversari, quelli che incontrerà allo stesso colloquio di lavoro, magari per ottenere un solo posto.
Per questo, bisogna aiutare gli studenti a capire che possedere il diploma è imprescindibile: è il muro portante, il muro fondamentale per realizzare la propria casa dei sogni e trasformarla in realtà. Non c’è un solo modo per arrivarci, ma esistono, come hai visto, diverse tipologie di percorsi per la formazione scolastica, per non chiudere la porta in faccia a un futuro migliore.