
Quante volte ci siamo sentiti dire, fin da bambini, che per memorizzare occorre ripetere ad alta voce? L’indicazione ci veniva dalla maestra, dal maestro, dai docenti delle scuole medie o da quelli delle scuole superiori. A volte erano i nostri genitori a suggerircelo, quando non arrivavano a imporcelo. Tanti di noi si sono così convinti che sia davvero uno step imprescindibile per poter studiare seguendo un metodo di studio completo ed efficace.
Vediamo insieme se davvero la ripetizione rinforza la memorizzazione e se è davvero una pratica utile per eccellere a scuola.
È importante ripetere ad alta voce?
I limiti della ripetizione a voce alta, pratica utilizzata dalla maggior parte degli studenti, sono stati esposti in uno studio del 2014 firmato dagli psicologi Henry Roediger e Mark McDaniel. La ricerca, pubblicata sulla rivista Learning and Memory, negli ultimi anni è stata richiamata tante volte, non solo da esperti dell’apprendimento, ma anche da magazine più o meno noti.
Per gli autori, la ripetizione può interferire con le capacità di memoria, creando difficoltà nell’apprendere nuove informazioni sullo stesso argomento.
In particolare, secondo Henry Roediger e Mark McDaniel:
ripetere può dare la sensazione di aver imparato qualcosa, dandoti la sensazione di aver capito tutto quando in realtà hai delle lacune.
Se così fosse, vorrebbe dire che ci siamo accaniti tanto, a torto, prima da studenti e ora da genitori nel voler sentire i bambini, chiusi nella loro stanza, a ripetere, pensando che fosse un metodo valido.
Qual è allora la verità? Abbiamo sempre sbagliato noi, così come ha fatto chi ci ha preceduto?
Facciamo una riflessione. Proviamo a legare la ripetizione all’apprendimento, partendo dai canali percettivi.
Quali sono i canali di apprendimento?
I canali percettivi con i quali cogliamo la realtà e decodifichiamo le esperienze sono:
- il canale visivo;
- il canale uditivo;
- il canale cinestesico.
Tutti i canali, nel loro insieme, ci servono per fare nostro un ricordo, una situazione che stiamo vivendo. Essi sono funzionali al modo in cui condividiamo le esperienze con gli altri. Tuttavia, inconsciamente, tra questi tre ne scegliamo sempre uno e lo preferiamo rispetto agli altri due.
Questo è il motivo per cui alcune persone sono molto attente all’immagine propria e delle persone che gli stanno attorno, mentre altri si concentrano sui discorsi che sentono e altri ancora sulle emozioni che suscita in loro un determinato episodio.
Tradotto nell’ambito della metodologia didattica, questo significa che, sicuramente, alcuni studenti, sin da bambini, essendo tendenzialmente più visivi, apprezzeranno uno studio incentrato sulle immagini e sui colori, mentre gli uditivi preferiranno ascoltare se stessi mentre ripercorrono i concetti.
Quindi, per alcuni di loro la ripetizione è poco naturale e può risultare addirittura fastidiosa se non è in linea con il loro canale percettivo dominante.
Quando la ripetizione non è indicata per memorizzare?
Se la ripetizione viene usata come sostitutivo dell’atto di comprensione dei concetti da apprendere, non è assolutamente consigliata. Lo studio si compone di diverse fasi. Alcuni studenti sono invece convinti che ripetere a memoria voglia dire dominare totalmente l’argomento che stanno studiando senza chiedersi i perché o i come. Bisognerebbe in realtà cercare di rafforzare la loro motivazione, fargli capire l’importanza di apprendere con metodo, senza pigrizia, recuperando la voglia di studiare in maniera corretta.
Ora che abbiamo visto perché ripetere può non essere il metodo migliore per apprendere, vediamo il contrario: quando ripetere è corretto e funzionale alla memorizzazione a lungo termine.
Quando è importante ripetere a voce alta?
Ripetere ad alta voce per memorizzare è un buon metodo quando si inserisce correttamente tra i 5 passaggi di un metodo di studio efficace:
- Osservazione
- Riflessione
- Lettura critica
- Ripetizione mentale o a voce alta
- Memorizzazione
Vediamoli nel dettaglio:
Osservazione
Come prima cosa, lo studente e anche il bambino che compie i primi passi a scuola – questa pratica, come consiglio sempre in fase di consulenza, è adatta a tutte le età – dovrebbe prestare la massima attenzione:
- ai titoli e alle parole in grassetto presenti nei paragrafi
- alle figure della pagina
Riflessione
Dopo la fase di osservazione è importante riflettere sulle parole chiave contenute in titoli e paragrafi rapportandole a quanto già si conosce: se vedo la parola “guerra” mi chiederò se è la prima che studio, e, se non lo fosse, mi preoccuperò di cercare chi l’ha dichiarata, quali ragioni l’hanno spinto ad attaccare, se esistono degli alleati, chi ha vinto e chi ha perso.
Di solito i libri di testo includono delle domande in fondo a ogni pagina o al capitolo di riferimento che possono guidare in questo processo. Come dico sempre ai miei studenti, è meglio leggerle subito, così sarà più facile cogliere poi le informazioni essenziali.
Lettura critica
La lettura di un paragrafo deve essere critica, dinamica, mai statica: leggere visivamente significa focalizzarsi subito su quello che serve, su quelle nozioni che non si possono evitare. E, soprattutto, è indispensabile collegare tra loro le informazioni con un rapporto di causa-effetto o di temporalità (prima accade questo, poi quello). È errato trattarle tutte allo stesso modo, senza valutarne i livelli.
Ripetizione mentale o a voce alta per la memorizzazione
Dopo osservazione, riflessione e lettura critica, ora può iniziare la vera e propria ripetizione a voce alta da utilizzare come tecnica di memorizzazione, sempre ricordando che non è l’unica modalità possibile e che non va bene per tutti. Alcuni studenti, ad esempio, ripetono solo mentalmente, poco prima dell’interrogazione, per dare ordine a quello che hanno studiato e il metodo risulta egualmente proficuo.
Dunque:
Come ripetere in modo efficace?
Perché la ripetizione sia efficace, il mio consiglio finale è il seguente: se vuoi che i tuoi figli affrontino correttamente lo studio senza stress va benissimo che ripetano, ma occorre sempre accertarsi che lo facciano dopo che hanno compreso i vari concetti e come sono collegati tra loro. Altrimenti lo sforzo della ripetizione non avrà avuto alcun senso e si sarà tramutato in un inutile studio a memoria.