
Lo strumento del registro elettronico è sicuramente molto utile per i genitori, perché consente un monitoraggio costante dei voti dei figli, delle assenze, delle verifiche e interrogazioni.
Io ricordo bene l’ansia di mia mamma quando doveva andare al ricevimento generale dei docenti: ore in fila nell’attesa di sapere quale fosse il mio rendimento e se avessi saltato la scuola di mia iniziativa, cercando di evitare qualche prova impegnativa.
Grazie alla tecnologia questo problema è stato risolto: papà e mamme sanno già, dopo una visualizzazione della schermata, cosa stanno combinando i figli a scuola e quasi mai arrivano impreparati al colloquio con gli insegnanti.
Il registro elettronico è perfetto come strumento di controllo, ma ho notato che viene molto meno utilizzato dagli studenti.
Alcuni genitori, forse un pò troppo presenti, tendono a consultarlo quotidianamente per ricordare al proprio figlio i compiti da fare. Si tratta di un tipo di attenzione che spesso non sortisce effetti positivi: lo studente, sapendo che qualcun altro controlla a posto suo le consegne della scuola, tende a scaricare le proprie responsabilità e più questa abitudine si consolida nel tempo, più sarà difficile indurre il proprio figlio a “fare da solo”.
Spiegargli che da ora in poi dovrà arrangiarsi, dopo anni di presenza costante accanto, potrà sembrargli una sorta di abbandono o di punizione. Per questo è meglio rendere lo studente autonomo in questo fin dalla scuola media.
Un’altra difficoltà che hanno gli studenti, soprattutto durante la dad, è quella di “mettere insieme i pezzi”: tendono ad affrontare le varie materie in modo frammentario. Studiano da pagina a pagina, limitandosi a svolgere il compitino e spesso perdono di vista il senso generale di un argomento che è stato sviluppato in più lezioni. Gli insegnanti notano questo tipo di lacuna quando dicono che lo studente non sa fare collegamenti e ha delle nozioni stringate.
Spesse volte, inoltre, i ragazzi hanno dubbi su quello che devono preparare oppure danno per scontate conoscenze precedenti. Quante volte ti è capitato di sentire tuo figlio dire: “questo lo so?” Forse, dopo un quattro, hai scoperto che quella sua sicurezza di sapere non era altro che l’effetto di una valutazione superficiale.
In realtà molti studenti non hanno l’esatta percezione di quello che ricordano e, soprattutto di quanto bene sanno un determinato argomento, soprattutto se è passato del tempo dall’ultima spiegazione.
Per questo è molto importante avere una visione d’insieme, materia per materia, creando degli appositi momenti per ripassare ciò che è stato svolto almeno nell’ultimo mese.
Grazie alla struttura del registro elettronico, si tratta di un’operazione piuttosto semplice: andando sulla pagina “lezioni” e cliccando sulla materia, appariranno tutti gli argomenti affrontati, giorno dopo giorno, dall’insegnante, da settembre a oggi.
Per verificare la propria preparazione, puoi suggerire a tuo figlio di usare i titoli delle varie lezioni come fossero “domande” e di provare a parlare di quel capitolo o a scrivere alcuni concetti chiave, a seconda che debba affrontare un’interrogazione o una verifica.
Capita spesso, soprattutto in dad, che gli studenti si distraggano, non solo per difficoltà di concentrazione, ma anche per dedicarsi allo studio delle materie successive, sapendo di essere interrogati dopo un’ora o due. Gli espedienti che trovano per fare altro, approfittando del fatto di non essere in presenza e quindi senza un vigile controllo, sono davvero innumerevoli!
Dagli scarabocchi per passare il tempo, all’utilizzo del cellulare per ricevere i compiti svolti dai compagni. I docenti sono impegnati quotidianamente su questo fronte, per evitare che i ragazzi copino!
Vedere quanti stratagemmi escogitano gli studenti per fare il meno possibile è, a dir poco, stupefacente!
Per questo è importante cercare di aiutare i ragazzi ad affrontare l’impegno scolastico quotidiano in modo etico: se non possiamo impedire loro di cercare metodi, sicuramente poco costruttivi, per conseguire voti sufficienti (penso a quanti si incollano poster visibili dietro al monitor del pc per sbirciare durante le interrogazioni!), abbiamo la facoltà di indicare come dare un senso a tutte quelle ore passate seduti per garantire una presenza.
Prova ad aiutare tuo figlio ad essere presente per davvero, confrontandosi con il testamento spirituale che l’insegnante ha voluto lasciargli giorno dopo giorno, annotando argomenti da scoprire, protagonisti da incontrare e storie nelle quali tuffarsi.