
Ci risiamo! Per moltissimi studenti delle superiori la ripresa della vecchia scuola tradizionale non è stata altro che un miraggio. Durato pochissimo, troppo poco.
E adesso, si prospettano nuovamente ore passate davanti al pc, dopo quotidiane lotte con le fragilità della connessione internet e con gli occhi ancora assonnati! Maglia nuova di giornata e pantaloni del pigiamone. Classico…perché : “tanto mi vedono solo per un pezzo!”.
Con questi presupposti, è difficile seguire le lezioni con il piede giusto e aprire la propria mente a contenuti e concetti nuovi. E’ la parte emozionale a mancare, il transfert che si crea in classe tra docente e studente, dove il mondo del non verbale fatto di sorrisi, di toni autorevoli, di piccole smorfie prende vita e anima ogni momento.
Lo schermo non è in grado di far passare quell’umanità e, per lo studente, spesse volte già svogliato di suo, le lezioni sono ancora più grigie e noiose. Per molti tenere la concentrazione a lungo è difficilissimo, soprattutto quando a essere spiegate sono materie come storia, diritto, filosofia, letteratura. Le discipline poco pratiche, dove ci sono fiumi di parole da ascoltare e poi da studiare, purché lo studente in questione non sia un piccolo Giacomo Leopardi, tendono un pò a perdere la loro brillantezza, a causa della distanza che viene imposta.
In questi casi può essere molto utile prendere gli appunti attraverso una mappa come quella che trovi qui sotto.
Al centro si scrivono la data e la materia, con il titolo della lezione e, sui vari rami, i concetti chiave che sono espressi dall’insegnante.
Il colore diverso per ogni ramificazione indica che si tratta di un altro momento della spiegazione, quando il prof. ha cambiato argomento. Indicativamente un’ora di lezione viene suddivisa in fasi da 5 minuti circa: lo studente con l’orologio del pc può monitorare costantemente il passaggio del tempo, ricordando di annotare le parole chiave di quanto viene spiegato.
La difficoltà che molti ragazzi e ragazze hanno è anche quella di capire esattamente cosa scrivere, perché negli anni si sono abituati a riportare negli appunti frasi intere (quando va bene) o pezzi sconnessi di quello che hanno sentito.
Nooooo! Sbagliato!
Quello che va trattenuto sono i “nomi” propri o comuni che identificano quindi i concetti o i personaggi fondamentali: non serve scrivere, ad esempio, “Platone scelse la forma del dialogo per esporre il suo pensiero filosofico”, perché, sicuramente, l’insegnante, nel frattempo, sarà già arrivato al concetto successivo. Si scriverà invece, molto più semplicemente, Platone- dialogo.
Se Platone è l’argomento principale che dà il titolo alla lezione, basterà scrivere solo: dialogo.
Finita la spiegazione, per ripassare, basterà affiancare a questa mappa il libro di testo andando a integrare quelle parti che si sono perse, oppure aggiungendo informazioni “secondarie” alle parole importanti scritte durante la lezione.
L’utilizzo della mappa mentale di Buzan per prendere appunti, ha sicuramente diversi vantaggi:
- favorisce la concentrazione, perché lo studente vede davanti a sé l’immediata esigenza di completarla
- stimola l’attenzione alle parole chiave, distinguendo già le informazioni fondamentali, ancora prima di studiare il capitolo
- è molto veloce da ripassare, perché non è costituita da frasi superflue e si studia “ a colpo d’occhio”
- la ramificazione temporizzata (5 minuti per rametto) consente di stare sempre sul pezzo e di non perdersi.
Tra questo tipo di mappa e quella concettuale esiste un’importante differenza: lo schema Buzan segue il nostro modo di apprendere, mettendo in risalto i diversi livelli di informazione, nelle altre mappe è spesso difficile per lo studente dare una priorità a ciò che è più importante e a cosa, invece, lo è meno. Le mappe mentali di Buzan sono utilissime anche per studenti con disturbi dell’apprendimento, perché sono focalizzate su pochi concetti fondamentali che risultano visivamente chiarissimi.
E ora, un ultimo consiglio: suggerisci a tuo figlio di stampare sempre una decina di mappe vuote e averne una pronta prima di ogni lezione. Così non arriverà mai impreparato e avrà stimoli nuovi per non perdere l’attenzione.