
Dicembre è il mese dell’orientamento per la scelta della scuola superiore. Molti istituti, ogni anno, in questo periodo, si preparano per ricevere gli studenti di terza media e fornirgli tutte le informazioni sugli indirizzi presenti. Materie, attività di laboratorio, organizzazione e gestione della didattica, nel pieno dell’autonomia scolastica. Ogni scuola crea al meglio la propria vetrina, mostrando i punti di forza e le differenze rispetto agli altri istituti.
Il momento delle presentazioni scolastiche, soprattutto negli ultimi anni, è però diventato simile a una campagna di marketing, dove vengono risaltate le eccellenze dell’istituto. C’è un problema però: lo studente che richiede informazioni, quasi mai è al centro della riflessione.
Gli studenti e i genitori infatti raccolgono per settimane informazioni, ma, molto spesso, l’effetto è quello di trovarsi avvolti da una sorta di bolla, dentro la quale si sa tutto e niente.
Capita come quando si intraprende un tour nei vari negozi per acquistare i regali di famiglia: se non si ha un’idea chiara di cosa prendere, è facile che piacciano molte proposte, al punto da non sapere più cosa regalare.
Insomma, ti starai chiedendo:
Come scegliere la scuola superiore per i propri figli?
Partiamo da una premessa: la domanda non è corretta. I genitori non dovrebbero mai scegliere una scuola superiore per i propri figli, le motivazioni per la scelta di un indirizzo di studio e, di conseguenza, di un istituto, dovrebbero essere intrinseche, interne, partire sempre dal sé dello studente.
Quando si seleziona quale istituto superiore frequentare, compiere la scelta giusta è fondamentale per poter disegnare il proprio futuro e riuscire ad arrivare al diploma con la giusta motivazione scolastica.
5 anni sono lunghi, lunghissimi per chi si trova a frequentare un percorso scolastico lontano dalle proprie inclinazioni. Una scelta sbagliata può portare a perdere anni, essere bocciati, volersi ritirare da un istituto o addirittura abbandonare la scuola definitivamente e dover poi, quando lo si ritiene necessario, provare a diplomarsi da adulti.
Riformuliamo quindi la domanda:
Come aiutare i figli a scegliere la scuola superiore?
A volte, quando un genitore non vede una preferenza per una scuola o per un’altra, tende a esprimere i propri desideri e aspirazioni che spesso non sono coincidenti con le attitudini dei propri figli. Chi non vorrebbe vederli realizzati in una professione importante? Medico? Avvocato? Manager? Magari che arrivasse a traguardi che tu non sei riuscito/a a raggiungere?
È legittimo e naturale coltivare queste speranze, ma non dobbiamo mai dimenticarci che ogni ragazzo e ragazza, prima di diventare uno studente esemplare, ha il diritto di essere felice.
Se i tuoi figli non hanno le idee chiare su quale indirizzo di studio frequentare, prova ad aiutarli in questo modo:
- Prova a ripercorrere la loro infanzia, quel momento che tu come genitore conosci meglio di chiunque. Pensa ai giochi che preferivano fare da piccoli. Lì puoi rintracciare una stella.
Fatti questa domanda: Cosa gli faceva brillare gli occhi? Quale attività? - Considera quindi il loro rapporto con lo studio: quali materie gli vengono più facili e intuitive da sempre? Ti faccio un’ipotesi pratica. Se la matematica è per lui o per lei una materia piuttosto semplice, può valutare di scegliere un istituto tecnico industriale o un liceo. Ma, attenzione: questa è solo una considerazione parziale della questione.
Per approfondire, domandati:
Ha un approccio più pratico alle situazioni o teorico?
Ad esempio: gli piace riflettere, argomentare, andare al “perché’’ o tende a essere più sintetico/a e a cercare subito soluzioni?
A seconda della risposta, si evidenzia la propensione a un liceo rispetto a un istituto tecnico: entrambi i percorsi scolastici aprono la strada per la frequenza successiva a corsi di laurea, ma lo/la studente che è “tecnico” è propenso/ alla praticità, il liceale ama la ricerca, lo studio delle cause e degli effetti, è più elastico.
Quale scuola superiore scegliere per ragazzi con disturbi dell’apprendimento?
La scuola ideale per ogni tipologia di studente con disturbi specifici di apprendimento, non esiste. Se dovessimo dare retta ai tour scolastici di cui parlavo all’inizio di questo articolo, i nostri ragazzi trovano assistenza e risposte adeguate in qualunque istituto italiano. Facile a dirsi, molto difficile a farsi.
Il sistema scolastico è estremamente macchinoso e burocratico: molte dinamiche (ad esempio quella del reperimento e dell’assunzione degli insegnanti) non dipendono direttamente dal dirigente e, pertanto, nessuna scuola può garantire al 100% sulla qualità di insegnamento di ogni cattedra.
Ogni istituto può contare su un team di insegnanti di ruolo: in molti casi rappresentano una garanzia, ma a nessuno è dato sapere di più rispetto ai nuovi docenti. Molte scuole arrivano ad avere l’orario definitivo non prima di metà novembre.
Gli insegnanti di sostegno sono pochissimi, di difficile reperibilità e spesso non hanno l’abilitazione per svolgere quel ruolo.
Il mio consiglio è quello di verificare in anticipo la presenza di un supporto specifico, un referente DSA, per non trovarsi poi a dover fronteggiare difficoltà inaspettate che minano la riuscita scolastica dei propri figli.
Facciamo il punto della situazione:
Come orientare i propri figli alla scelta della scuola superiore?
In tutti questi anni di insegnamento e coaching, ho capito che i ragazzi hanno bisogno, prima di ogni altra cosa, di trovarsi a studiare in un ambiente che li stimoli a trovare il miglior metodo di studio per potersi realizzare al meglio.
La prima chiave per aiutarli ad orientarsi è domandarsi:
Quale contesto didattico potrebbero sentire come il proprio posto in cui esprimersi al meglio?
Come abbiamo visto, la scelta della giusta scuola superiore è fondamentale per poter esprimere al meglio le proprie passioni.
Passioni che poi ogni studente potrà portare avanti nel mondo del lavoro o dell’università – a mio modo di vedere, dovremmo comunque liberarci dall’idea che l’università sia la panacea di tutti i mali: la discrepanza tra le richieste del mondo del lavoro e i titoli di studio conseguiti è in parte dovuta anche a questo luogo comune.
Pensa a Steve Jobs che abbandonò dopo un semestre gli studi universitari e si dedicò all’informatica facendo pratica con un suo amico nel garage di casa. È stato guidato dalla sua passione, dalla voglia di migliorare la vita delle persone, da uno scopo.
Ecco infatti qual è il mio consiglio finale per aiutare i tuoi figli a chiedersi:
Come faccio a scegliere la scuola superiore giusta per me?
Andate insieme indietro nel tempo, dentro i suoi ricordi, alla ricerca di un’esperienza che l’ha segnato/a positivamente:
- un centro estivo diverso dagli altri;
- l’incontro con un educatore o un insegnante che lo ha colpito particolarmente;
- una situazione in cui è intervenuto/a dando il meglio di sé.
Puoi inoltre aiutarlo/a a capire l’importanza di trovare il proprio posto nel mondo a partire dalla scuola superiore, consigliando dei libri. Io partirei da questi:
- Storie per bambini che hanno il coraggio di essere unici di Ben Brooks.
- Storie della buonanotte per bambine ribelli di Francesca Cavallo e Elena Favilli.
Sono testi che raccontano le vite di uomini e donne straordinari che hanno fatto la differenza nel mondo, perché hanno individuato come migliorarlo e hanno creduto di poterlo fare.
Ti auguro che fare la conoscenza dei grandi della storia possa accendere nei tuoi figli quella scintilla che per brillare non ha bisogno di conoscere tutti gli indirizzi scolastici. Sa chi è e conosce la sua direzione. Questo le basta.